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Il Sabato del Vignaiolo - Grande successo per la tappa laziale della prima edizione della giornata dei vignaioli organizzata in tutta italia dalla fivi.

Sabato 14 maggio appuntamento speciale per i vignaioli del lazio che, tutti insieme, hanno festeggiato anche l'elezione di Ludovico Maria Botti Vignaiolo dell'azienda biologica Trebotti al Consiglio Nazionale della federazione.

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SABATO DEL VIGNAIOLO FIVI: IL 14 MAGGIO APPUNTAMENTO A CASTIGLIONE IN TEVERINA

La longevità dei bianchi del Lazio protagonista di un convegno condotto dal giornalista Gianluca Semprini. Ai banchi d’assaggio 30 Vignaioli e oltre 150 vini

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Il Lazio entra nel Consiglio Nazionale della FIVI, grazie all’elezione di Ludovico Maria Botti

Il Lazio entra nel Consiglio Nazionale della Federazione Italiana Vignaioli Indipendenti, grazie all’elezione di Ludovico Maria Botti dell’azienda biologica Trebotti.

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Le EcoWineExperience, a pranzo col vignaiolo della domenica e le prelibatezze biosostenibili: le novità della Trebotti tra vino, cibo e natura

Cambiamenti climatici e pandemia? Resilienza, innovazione e fantasia sono le armi vincenti per un nuovo modello d'agricoltura - L'enoturismo ecosostenibile esperienziale e le nuove produzioni tra tradizione, innovazione e sostenibilità

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L’aleatico, dalla Grecia il vitigno degli Etruschi. La varietà più storica della Tuscia, entra nel 21° secolo!

La vocazione vitivinicola della Tuscia è caratterizzata e valorizzata dalla presenza di numerosi vitigni autoctoni ed endemici. Ogni vitigno ha la sua storia, la sua provenienza. Le origini di ogni varietà si perdono nella notte dei tempi.

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Vulcanici, Indipendenti, Bio e Cambiamenti climatici: Trebotti punta su qualità, divulgazione ed innovazioni biosostenibili

La Federazione Italiana Vignaioli Indipendenti nasce nel 2008, seguendo il modello della Confédération des Vignerons indépendants de France (VIF), che a sua volta mosse i primi passi già nel 1976 quando, una manciata di vignaioli nel sud della Francia, creò un piccolo sindacato.

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Vivi l’esperienza della Biovendemmia – Domenica 12 settembre dalla mattina al tramonto – Grazie alla Trebotti una giornata indimenticabile nella Tuscia

L’azienda biologica Trebotti apre le porte della cantina e dei vigneti per far vivere a tutti una giornata dedicata all'esperienza della vendemmia tra i più antichi riti della cultura contadina tra tradizione, cucina agricola, musica, arte, degustazioni e soprattutto buon vino

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Vini vulcanici? Il Grechetto esplosivo della Trebotti

L’azienda Trebotti di Castiglione in Teverina racconta il vino che più di tutti rappresenta la Tuscia e i vini vulcanici, l’Incanthus Grechetto della Tuscia DOP Bio. Mineralità, sapidità, longevità, le caratteristiche del principe dei vitigni della Tuscia espresse dal terroir vulcanico.

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Una giornata tra natura, arte, degustazioni e il pranzo tra i vigneti. Grazie alla Trebotti un’esperienza unica

La strada per la conoscenza è fatta di incontri e condivisione, da sempre punto cardine dell’azienda biologica Trebotti.

Proprio per questo sono nate le EcoWineExperience, giornate dedicate alla scoperta del territorio aziendale.

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3S L’Aleatico Rosato – Dagli Etruschi ad oggi: storia, tradizione ed innovazione nell’ultimo nato in casa Trebotti

Il rosato: un vino fresco, profumato e dall’irresistibile nuance pastello, ma che genera ancora confusione e scetticismo.

Allontanandosi dalla più tradizionale scelta tra bianco e rosso, c'è ancora chi si domanda se si ottenga mischiando le due tipologie.

Raccontare un rosato, perciò, diventa il modo migliore per fare chiarezza riguardo agli aspetti salienti della vinificazione, argomento che risulta arduo tra i non addetti ai lavori. Bisogna però sfatare un mito e chiarire che in Italia è proibito produrre vini rosati mescolando il vino rosso con il bianco.

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Il Manzoni Bianco, storia, ricerca e innovazione in agricoltura. La tradizione di famiglia

Tag: Bio, sostenibile, senza solfiti, carbon neutral, vulcanico, vitigno di famiglia, manzoni bianco

“3s L’incrocio ” è il risultato di un ereditario istinto nel guardare avanti, piccolo capolavoro della ricerca enologica italiana.

Inizialmente concepito come sfida alla concorrenza del mercato vinicolo francese, oggi questo vitigno sposa i criteri di sostenibilità e innovazione centrali nella filosofia dell’azienda biologica Trebotti.

Il vitigno Incrocio Manzoni 6.0.13 nasce negli anni ‘30 grazie al lavoro del Prof. Luigi Manzoni, Preside della Scuola di Enologia di Conegliano Veneto, la più antica ed importante scuola del vino nel mondo insieme alla Scuola di enologia di Bordeaux. In quel periodo storico le ricerche degli agronomi, nel mondo della viticoltura, erano fortemente indirizzate verso la ricerca di nuovi vitigni. L’obiettivo era sia quello di trovare varietà più resistenti alle malattie e alle parassitosi sia quello di migliorare e aumentare i vitigni italiani nell’ottica di competere con maggior efficacia con il mercato enologico francese.

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La biovendemmia 2020 Trebotti in Teverina vino, arte, cultura!

La Biovendemmia è ormai diventato un evento imperdibile che da anni si organizza in un'azienda bio sostenibile a Castiglione in Teverina nella Tuscia. Dalla mattina alla sera, una festa tra i filari con la raccolta dell'uva, la pigiatura dei bimbi, a cui seguono il pranzo nei vigneti con gli ottimi vini, musica e arte. Una giornata intensa, piena di emozioni per piccoli e grandi, immersi nella natura che si conclude in cantina con la degustazione dei Grechetti. Quest'anno l'Azienda Biologica Trebotti ha deciso di contenere il numero di partecipanti a 200 persone per garantire il divertimento nel rispetto delle normativa Covid. Prenotazione online obbligatoria su www.ecowineexperience.it

Scarica il programma

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Lockdown, filiera corta, km0 e la consegna vino a domicilio

L'emergenza COVID sta modificando le abitudini degli italiani (così come quelle di gran parte dei cittadini di tutto il resto del mondo) non ultime quelle alimentari legate all'approvvigionamento e all'utilizzo dei beni di prima necessità.

La diffusione del SARS-CoV-2 ha stravolto gli equilibri e le routine di qualunque settore merceologico. In primis quello agroalimentare, l'unico (insieme a quello farmaceutico) a tutti gli effetti irrinunciabile. Il rallentamento della circolazione delle merci all'interno della UE ha generato ritardi nell'approvvigionamento dei negozi. La chiusura di alberghi, bar,  ristoranti, locali con somministrazione (più in generale il   settore HORECA) ha messo in ginocchio esercenti, lavoratori e fornitori.

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Sentito parlare dei Vignaioli Indipendenti? Trebotti è FIVI

Dal 2017 l'Azienda biologica Trebotti aderisce alla FIVI: Federazione Italiana Vignaioli Indipendenti

La Federazione Italiana Vignaioli Indipendenti nasce nel 2008, seguendo il modello della Confédération des Vignerons indépendants de France (VIF), che a sua volta mosse i primi passi già nel 1976 quando, una manciata di vignaioli nel sud della Francia, creò un piccolo sindacato. Ad oggi la VIF conta più di 7000 vignaioli, distribuiti in 32 federazioni dipartimentali e 10 federazioni regionali, è riconosciuta da organi rappresentativi, decisionali e di concertazione dove è presente a livello nazionale, regionale e dipartimentale.

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La viticoltura biologica può ambire all’abbattimento totale delle emissioni climalteranti legate ai processi di vinificazione.

Il settore agricolo, su scala globale, è considerato uno dei principali emettitori di gas serra (con una stima di circa il 23% delle emissioni totali, se si considera anche la deforestazione e i cambi d’uso del suolo a fini della produzione agricola) responsabili, come confermato ormai da anni dalla comunità scientifica mondiale, dell’innalzamento della temperatura media del Pianeta e quindi del fenomeno noto come “Climate change”.

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Tag: Bio, sostenibile, senza solfiti, carbon neutral, vulcanico, vitigno di famiglia, manzoni bianco

“3s L’incrocio ” è il risultato di un ereditario istinto nel guardare avanti, piccolo capolavoro della ricerca enologica italiana.

Inizialmente concepito come sfida alla concorrenza del mercato vinicolo francese, oggi questo vitigno sposa i criteri di sostenibilità e innovazione centrali nella filosofia dell’azienda biologica Trebotti.

Il vitigno Incrocio Manzoni 6.0.13 nasce negli anni ‘30 grazie al lavoro del Prof. Luigi Manzoni, Preside della Scuola di Enologia di Conegliano Veneto, la più antica ed importante scuola del vino nel mondo insieme alla Scuola di enologia di Bordeaux. In quel periodo storico le ricerche degli agronomi, nel mondo della viticoltura, erano fortemente indirizzate verso la ricerca di nuovi vitigni. L’obiettivo era sia quello di trovare varietà più resistenti alle malattie e alle parassitosi sia quello di migliorare e aumentare i vitigni italiani nell’ottica di competere con maggior efficacia con il mercato enologico francese.

La procedura agronomica più utilizzata per trovare nuove varietà era quella dell’innesto. Luigi Manzoni a tal riguardo fu invece un pioniere. Grazie alle sue competenze di agronomo e alle sue conoscenze genetiche (da pochi anni William Bateson, colui che ha coniato il termine “genetica”, aveva divulgato in Europa gli studi di Mendel) ebbe tra i primi l’intuizione di lavorare per impollinazione. Dedicò anni di ricerche a generare nuovi vitigni impollinando i fiori di un vitigno con quelli di un’altra varietà. Svolse questo lavoro in modo meticoloso e con molta dedizione e questo portò Luigi Manzoni a generare centinaia di “incroci” ovvero centinaia di nuovi vitigni: nuove varietà che si portano dietro il patrimonio genetico delle piante da cui sono stati generati ma che sono a tutti gli effetti nuovi vitigni.

Tra questi, il più celebre tra i bianchi è l’Incrocio 6.0.13 ovvero la pianta che nel suo impianto sperimentale era sita nel filare 6, ceppo 13, dove Luigi Manzoni impollinò il Riesling renano con il Pinot bianco.

il manzoni bianco storia ricerca e innovazione in agricoltura la tradizione di famiglia 02

Quando si parla di Incrocio Manzoni ormai ci si riferisce quasi sempre al 6.0.13 che è infatti il vitigno del nostro 3S L’Incrocio e del nostro 3S L’Ancestrale Spumante Metodo Classico (dove in entrambi i casi 3S sta per Sostenibile Senza Solfiti).

Buon sangue non mente, i tre fratelli Botti hanno un legame di parentela con il professor Luigi Manzoni, da cui probabilmente ereditano la passione per la ricerca e l’innovazione in agricoltura. Giulia, la mamma dei tre Botti è infatti la parente dell’illustre ricercatore. Pertanto l’Incrocio è un vitigno di famiglia e non poteva di certo mancare tra i vitigni dell’azienda. L’incrocio manzoni, è stata l’unica eccezione alla scelta dell’azienda di impiantare di vitigni autoctoni della Tuscia. La scelta è stata supportata dall’opera di zonazione viticola intrapresa dall’Italia intorno agli anni 2000. Ricerca che ha dimostrato le grandi capacità di adattabilità e produzione altamente qualitativa dell’Incrocio 6.0.13 dal nord al sud Italia.

Ludovico, vignaiolo e agronomo della Trebotti, dopo aver analizzato i vari aspetti, e le caratteristiche del terroir aziendale, studiandone il contesto edafico, geologico e microclimatico, decide di impiantare questo vitigno nel 2006. La scelta è stata supportata anche dalle coincidenze. Il Manzoni ha infatti influito anche nella scelta della prima consulenza della storia della Trebotti. Il primo enologo della Trebotti è stato infatti Lorenzo Landi, tra i più stimati consulenti italiani, scelto anche perché vinificando già il manzoni bianco in un’altra azienda toscana, lo consigliò per le sue qualità organolettiche. Il vigneto di Manzoni bianco della Trebotti si affaccia, a 300 metri di altitudine, sul Borgo Medievale di Castiglione in teverina. Con un’estensione di circa 1,5 ettari, sorge sul suolo argilloso e calcareo di un calanco in formazione esposto ad Est, con pendenze ripidissime che sfiorano il 30%. Il matrimonio tra le caratteristiche di questo terroir e il manzoni bianco sono il connubio perfetto per poter produrre vini senza solfiti, aggiunti.

La vendemmia della Trebotti inizia a fine agosto proprio con la raccolta di questo vitigno. Per preservare l’uva dalle elevate temperature la vendemmia inizia all’alba e deve concludersi in mattinata. Le operazioni di vendemmia non sono delle più semplici e rapide. Ad esempio, il grappolo è dotato di un peduncolo molto corto quindi questo rende meno agevole il taglio.

Questo vigneto, date le caratteristiche del vitigno, della coltivazione biologica e del terroir raggiunge una produzione massima di 35/40 quintali ad ettaro. L’equilibrio produttivo raggiunto garantisce la massima qualità del frutto con un’uva ricca di struttura, acidità e zuccheri.

Le uve raccolte vengono vinificate in bianco senza l’aggiunta di solfiti (prima annata 2012) e danno vita al nostro 3S (Sostenibile Senza Solfiti) L’Incrocio. E’ un vino molto complesso e strutturato, caratterizzato da un'importante spalla acida e ricchezza di antociani che conferiscono una grande resistenza naturale all’ossidazione garantendo longevità.

Al bicchiere si presenta limpido di colore giallo paglierino brillante. Il manzoni bianco, essendo un vitigno semiaromatico, nato dall’incrocio appunto del Riesling renano con il Pinot bianco, presenta un aroma ricco di sfumature, grande speziatura con un importante ritorno fumé. I suoli vulcanici ricchi di minerali donano al vino una piacevole finezza ed eleganza che, sorretti da un’ottima spina acida, conferiscono un finale che si contraddistingue per la spiccata sapidità.

Si presta a molti abbinamenti: zuppe, risotti, pesce e crostacei, tartufo, funghi, asparagi e molto altro. Un’ abbinamento fuori dalle righe è quello con la pasta alla carbonara. Proposto dal grande e compianto Daniele Maestri, noto personaggio del mondo enogastronomico italiano, nel Vinitaly 2016 (l’ultimo a cui ha partecipato la Trebotti). In uno dei tanti eventi organizzati dall’azienda abbiamo proposto ai nostri visitatori una degustazione verticale di tutte le annate dispari de L’Incrocio (2013, 2015, 2017, 2019) dimostrando la grandezza di questo vino e le grandi potenzialità di invecchiamento.

Il mosto che non diverrà 3S L’incrocio, viene destinato alla vinificazione del 3S L’Ancestrale: il nostro spumante metodo classico ancestrale senza zuccheri, senza lieviti e senza solfiti aggiunti.

Il 3S L’Incrocio viene imbottigliato in bottiglie ultraleggere (minori emissioni di CO2: meno vetro, meno materie prime, meno energia per la realizzazione della bottiglia, meno scarti). Le bottiglie (come tutte quelle della linea 3S) sono elegantemente arricchite da una etichetta in carta riciclata mista a cotone che sporge leggermente nella parte superiore. E’ un’etichetta parlante: ha più spazio per raccontare il vino, l’azienda ed i progetti di innovazione e sostenibilità. La sporgenza funge da salvagoccia. Non è incollata ma tenuta ferma da un sigillo di gommalacca in modo da poter poi agevolmente separare la carta dal vetro ed essere conservata (o regalata) come ricordo del vino bevuto.